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VIAGGIARE NEI PAESI DELL'AFRICA A NORD DELL'EQUATORE

ETIOPIA

L’Etiopia fa parte di quel travagliato Corno d’Africa che ha vissuto per anni i drammatici eventi di guerre, siccità e carestie. Pochi ancora sanno della sua geografia meravigliosa e imponente, della sua civiltà millenaria, della straordinaria forza vitale del suo popolo. Viaggiando fra gli splendori di questa terra, immergendosi in questo magma di etnie, lingue e culture, noi Italiani non possiamo dimenticare che l’Etiopia conserva una pagina della nostra storia. 

Il turismo in Etiopia
 
I primi accenni di turismo risalgono agli anni Sessanta, un turismo per lo più limitato agli stranieri che vi vivevano, soprattutto Italiani, indirizzato ad una vacanza di riposo. Con il recupero della privatizzazione e lo sforzo nella creazione o ammodernamento delle strutture ricettive, l'Etiopia ha iniziato a far conoscere al mondo le sue grandi potenzialità turistiche. Considerando che il nuovo sviluppo debutta a partire dal 1993 e che il Paese si muove ai ritmi africani, gli interventi per un’adeguata accoglienza dei turisti sono ancora insufficienti e chi sta per scegliere il Paese come meta di viaggio deve mettere in conto che tolleranza e spirito di adattamento rimangono gli ingredienti principali per vivere al meglio una bellissima esperienza in Etiopia.

Strade e trasporti
Le principali arterie dello Stato sono quelle tracciate dagli Italiani negli anni della colonizzazione e alcune vennero costruite dai Cinesi al tempo del regime filo-comunista. La rete stradale è ancor oggi costituita in prevalenza da strade sterrate, che la morfologia del territorio costringe spesso a continui saliscendi, con pochi e brevi tratti asfaltati. Fatta eccezione per i viaggi che utilizzano l’aereo come principale mezzo di spostamento o per i brevi percorsi che consentono l'uso dell'autobus, l’utilizzo di fuoristrada diventa indispensabile. Gli itinerari che si sviluppano via terra sono quelli che consentono di entrare veramente in contatto con le realtà ambientali, di assaporare le atmosfere e cogliere la spettacolarità dei paesaggi dell’altopiano etiopico, carpire scorci di vita nei villaggi e nei mercati, vivere l’emozione o la sorpresa dell’incontro con un amalgama di genti così vario ed affascinante. Ma a fronte di una tale ricchezza di esperienze ed emozioni il viaggiatore deve mettere in conto la fatica di percorsi lunghi e spesso disagevoli che comportano rallentamenti e mettono a dura prova i mezzi di trasporto. Strade sterrate e piste non offrono infatti condizioni ideali di viaggio; molto polverose durante la stagione secca, possono presentare il fondo danneggiato e sconnesso durante o subito dopo la stagione delle grandi piogge.

Navigazione sul Lago Tana
Per la navigazione sul lago Tana si utilizzano imbarcazioni locali a motore che operano a scopo di turismo, con una capienza piuttosto ridotta e non molto veloci ma nell'insieme accettabili. È consigliabile portare con sé una mantella o k-way per proteggersi dagli spruzzi dell’acqua durante la navigazione.

Voli interni
L'Etiopia è uno dei pochi Paesi africani dotati di una buona ed efficiente compagnia aerea. Nonostante ciò possono talvolta verificarsi ritardi o cambiamenti del piano di volo dovuti a condizioni meteorologiche o a esigenze tecniche della compagnia stessa. 

Strutture alberghiere
Ad Addis Abeba si può contare su alberghi appartenenti a grandi catene internazionali. Al di fuori dei 5 stelle della capitale, la situazione alberghiera nel Paese è ancora molto al di sotto delle attese del turista europeo e richiede in generale un buon spirito di adattamento. Carenze comuni alle strutture alberghiere sono dovute alla non puntuale manutenzione, a deficienze improvvise quali una temporanea mancanza d'acqua o la mancata distribuzione di acqua calda, a possibili interruzioni nell’erogazione dell’energia elettrica. Gli ambienti risentono spesso di una certa trascuratezza, i servizi igienici sono in genere vecchi e poco funzionali. Il servizio, che soffre di una certa lentezza e disorganizzazione, riflette la scarsa professionalità del personale, mancanza questa sopperita quasi sempre da una grande gentilezza e disponibilità. Le strutture più spartane si incontrano nei piccoli centri della Valle dell’Omo, ad Harar o in Dancalia. Qui in alcuni casi l’unica alternativa possibile sono i pernottamenti in tenda. Consigliamo di prevedere sempre nel bagaglio da viaggio un sacco lenzuolo ed un paio di asciugamani.

Alimentazione
La ristorazione offre in linea generale una cucina poco variata, costituita da piatti molto semplici e poco curati. Negli itinerari che prevedono lunghi trasferimenti via terra, l’assenza di punti di ristorazione nel corso del viaggio o la loro inadeguatezza dal punto di vista igienico obbliga a prevedere numerosi pranzi al sacco.

Viaggi in concomitanza con le feste 
Segnaliamo che in occasione del Timkat, del Natale e della Pasqua copta la richiesta di posti letto negli alberghi è superiore alla effettiva capacità. La prenotazione al viaggio effettuata con notevole anticipo ci consentirà di garantirvi la sistemazione migliore.

MALI

Il Mali è una delle regioni più interessanti dal punto di vista etnografico. I villaggi Dogon della “falaise”, le città fluviali e le città del deserto conservano una loro precisa identità culturale; i popoli del Sahel, del fiume e delle sabbie si mescolano in un crogiolo di razze senza pari. Econo micamente povero ma ricco di un’umanità straordinaria, il Mali offre il meglio di sé al viaggiatore disposto a comprenderne lo spirito, a cogliere l’essenza di quell’Africa che di certo non risponde ai nostri canoni di efficienza e comfort ma che rimane ancora, e forse per poco, l’espressione di una cultura e di uno stile di vita la cui conoscenza è l’obiettivo dei nostri viaggi.

Il turismo in Mali 
Abbiamo iniziato ad organizzare viaggi in Mali quando il turismo era ancora agli albori confrontandoci con una realtà decisamente carente sotto il profilo delle strutture, dove le uniche vie di comunicazione erano rappresentate per lo più da piste, impraticabili in caso di pioggia. Anche se la realtà del Paese è cambiata, il Mali rimane pur sempre una destinazione che non si addice a chi intenda il viaggio nell’ottica della “vacanza” e del “comfort” ma è invece una meta di grande interesse per tutti coloro che nel viaggio cercano l’incontro e il confronto intelligente con popoli e culture. 

Strade e trasporti
Le direttrici che collegano i centri principali sono asfaltate e scorrevoli. Le vie di accesso alla regione dei Dogon sono rappresentate da piste, molto polverose durante la stagione secca e poco agevoli in caso di pioggia. A Timbuctù si accede con lunghi percorsi, sia che la si raggiunga per via fluviale approdando nel porto di Korioumé, ad una ventina di chilometri dalla città, sia che la si raggiunga via terra su strada asfaltata sino a Douentza e poi su piste sabbiose.

Navigazione sul Niger
La navigazione sul fiume è prevista con imbarcazioni locali a motore (pinasse), adattate a scopo di turismo, dotate di tetto di stuoie, panchette imbottite, servizio igienico spartano situato nella parte posteriore dell’imbarcazione e costituito da una semplice cabina chiusa da stuoie. È consigliabile portare con sé una mantella o k-way per proteggersi da eventuali spruzzi d’acqua durante la navigazione.

Strutture alberghiere
Nonostante il maggiore afflusso di turisti da ogni parte del mondo e un miglioramento generale dei servizi rispetto al passato, la sistemazione alberghiera rimane ancora un punto dolente nell’organizzazione di un viaggio in Mali. In linea generale gli alberghi, anche i migliori, non sono adeguati a quelle che possono essere le aspettative del turista europeo. Disservizi determinati da una non puntuale od attenta gestione e manutenzione possono verificarsi ovunque. Una maggiore domanda delle strutture migliori da parte dei turisti e la loro ridotta capacità di posti letto possono comportare situazioni di sovraffollamento e overbooking (che si verifica quando i posti già confermati non corrispondono alla disponibilità effettiva) specie nei periodi di maggiore affluenza turistica (da ottobre a marzo). Una tale eventualità potrebbe comportare la sostituzione dell’albergo da noi utilizzato con altro anche non del medesimo livello. Ricordiamo che destinazioni come il Mali, e in generale i Paesi dell'Africa Occidentale, sono sconsigliabili a chi condizioni la scelta di un viaggio al comfort degli alberghi. Consigliamo di prevedere sempre nel bagaglio un sacco lenzuolo e un paio di asciugamani.

BURKINA FASO

“Il Paese è uno dei più poveri al mondo, ma i suoi abitanti sono famosi per l’ottimismo e l’ospitalità, e sebbene dispongano di poche risorse naturali e di pochi mezzi, sono stati in grado di costruire un paese bellissimo e culturalmente sofisticato” (da EDT, Lonely Planet). 
Il Burkina non ha monumenti o bellezze naturali straordinarie ma è uno pochi Paesi al mondo che hanno conservato un folclore vivace ed autentico. La musica qui ha un’importanza straordinaria ed è anche uno dei motivi per i quali il Burkina è famoso nel mondo. C’è poi la leggendaria gentilezza dei Burkinabé, dal carattere dolce e pacifico, e il patrimonio culturale delle tante etnie miracolosamente sopravvissuto sino ad oggi. Il Paese non interessa economicamente a nessuno, non ha sbocchi al mare ed è rimasto abbastanza isolato e lontano dai grandi flussi commerciali. L’autenticità dello stile di vita e la cultura ancestrale, che fa del Burkina una meta interessante per i viaggiatori appassionati di etnografia, richiede come contropartita l’adattamento ad una realtà locale che offre strutture ancora molto lontane dai nostri standard. La scelta degli alberghi è molto limitata e al di fuori delle città principali il loro livello è complessivamente basso. La mancanza di manutenzione è all’origine di vari disservizi, dal mal funzionamento del sistema idraulico dei bagni al mancato funzionamento dell’aria condizionata, quando esistente. Per ogni altra informazione vale quanto indicato nella parte introduttiva generale sui Paesi del Sahara e del Sahel.

NIGER

Sprovvisto di infrastrutture, con un’economia di sussistenza basata ancor oggi sulla pastorizia semi-nomade, il Niger è frequentato soprattutto dagli appassionati di viaggi etnografici e di traversate sahariane. Molti non sanno che questo Paese, ultimo nell’indice di sviluppo umano, offre un mondo interessantissimo: i visitatori possono immergersi tra etnie, costumi e stili di vita ancora molto autentici. I tre quarti del Niger sono deserto, Sahara. Da Agadez, città di sabbia incredibilmente intatta nella sua architettura, alle ultime tende dei Tuareg che nomadizzano nell’AÏr sino alle oasi del Kawar, separate dal grande vuoto, il Ténéré, si ha la netta sensazione di muoversi attraverso il tempo con una evidenza altrove sconosciuta. Pochi Paesi hanno conservato legami così visibili tra passato e presente, tra il deserto e la savana. 

Viaggiare in Niger può essere faticoso, ma allo stesso tempo semplice: la società è meno squilibrata che altrove, la gente tranquilla, paziente, silenziosa. Di sicuro c’è da tenere presente che qui si ritorna ad un mondo fatto di essenzialità, di poche e piccole cose.
Il Niger offre molto dal punto di vista delle emozioni, sotto il profilo ambientale ed umano, è un Paese per viaggiatori motivati a conoscere mondi ancora intatti ma consapevoli che viaggiare qui significa adattamento: le strutture alberghiere sono ancora rare, in genere hanno poche camere e possono presentare quelle problematiche già segnalate nella parte generale, all’interno di un tour che sia un po’ completo si rende sempre necessario qualche pernottamento in tenda, raramente si può contare sulla ristorazione così come la intendiamo normalmente noi. Quando esistente, il punto di ristoro è quasi sempre un luogo molto semplice, con quattro panche ed un tavolo, che offre un pasto molto essenziale. L’inesistenza o l’inadeguatezza di punti ove poter consumare un pasto è all’origine del fatto che spesso i pranzi vengono effettuati al sacco acquistando di rettamente prodotti locali. Nella regione dell’AÏr le piste attraversano tratti talvolta molto disagevoli a cau sa del fondo roccioso, si procede in alcuni casi a passo d’uomo con tempi lunghi per percorrere anche solo pochi chilometri, talvolta sono sabbiose come quando corrono sul fondo dei “kori”, i letti dei fiumi stagionali, talvolta polverose. Nel Ténéré si viaggia quasi sempre nel fuoripista più assoluto, correndo ora attraverso immense piane che si profilano per centinaia di chilometri senza ostacolo alcuno, ora seguendo corridoi di dune.

TOGO, GHANA E BENIN

Tre Paesi, tre realtà culturali che racchiudono in sé la storia millenaria dell’Africa e le antiche tradizioni africane. Qui finalmente il grande cuore di sabbia e d’argilla dell’Africa sahariana e saheliana, incontra l’Oceano, nuove aperture, nuovi orizzonti. 

La rete stradale è costituita in buona parte da piste a tratti sconnesse, che diventano di difficile percorribilità in caso di acquazzoni, e da tratti asfaltati che mancano di manutenzione e richiedono rallentamenti in presenza di buche. 
In generale tutti gli alberghi soffrono di una endemica mancanza di manutenzione, con conseguenti possibili disservizi. Anche negli alberghi migliori il disbrigo delle formalità di registrazione e il servizio in generale sono molto lenti. La formazione del personale, sotto il profilo dell’efficienza e della puntualità, non è adeguata a quelle che possono essere le aspettative del turista europeo. 
Si potrà faticare ad adattarsi al clima che è caldo e con una elevata percentuale di umidità in prossimità della costa. I passaggi di frontie ra in genere comportano per dite di tempo a causa della lentezza dei controlli.

EGITTO

L’Egitto esce dal quadro delle problematiche illustrate per la maggior parte delle destinazioni contenute nel presente catalogo. La sua secolare e ormai consolidata tradizione turistica si riflette anche in quelle regioni che non coincidono con l’Egitto classico, come ad esempio le oasi occidentali valorizzate di recente. I mezzi di trasporto in dotazione nel Paese sono di buon livello. Le strade sono per la maggior parte asfaltate e di buona qualità, anche quelle che collegano le oasi sahariane, e le varie località si sono dotate di nuove strutture alberghiere. Un minimo di adattamento è comunque sempre richiesto: cambia la mentalità, la cucina e il clima, a seconda del periodo naturalmente, può essere molto caldo e secco.

MAROCCO

Il Marocco è da sempre conosciuto come un Paese accogliente, dove il senso dell’ospitalità degli abitanti, la dolcezza del clima, la qualità e la varietà delle strutture ricettive raggiungono livelli di eccellenza. Un viaggio in Marocco quindi può rivelarsi una delle esperienze più piacevoli per il viaggiatore, sia che scelga un itinerario tra le classiche “Città Imperiali”, sia che preferisca le suggestioni delle atmosfere del sud, tra le kasbah e le oasi ai margini del grande deserto.

La rete stradale
La rete stradale è una delle migliori del Maghreb. Le vie di comunicazione tra le città principali godono di buona manutenzione. I fiumi, che in Marocco hanno un regime molto irregolare, possono straripare nel periodo del disgelo o in occasione di temporali, peraltro sporadici, inondando tratti di pista in prossimità del loro corso comportando deviazioni di percorso. Nella zona del l’Atlante i valichi più elevati sono soggetti in inverno alla presenza di neve o ghiaccio. Al di fuori della rete stradale asfaltata vi è tutta una rete di piste che collega tra loro i villaggi e le vallate dell’Atlante e del Rif, alcune percorribili solamente con mezzi fuoristrada. 

Strutture alberghiere e ristorazione
 
Al colore ed al folclore, alle pittoresche ed autentiche realtà che si incontrano nei suq, nei villaggi rurali o di montagna, nelle oasi ai margini del deserto o nelle cittadine lungo la costa, il Paese unisce strutture turistiche eccellenti sia nel campo alberghiero che nella ristorazione soprattutto nelle località turisticamente più frequentate. Il Marocco offre alberghi di ogni livello e per ogni esigenza, dagli hotel più lussuosi ai più economici, sino alle sistemazioni in tipici “dar”, “riad” e “maison de charme”. La cucina è uno degli aspetti della cultura di un popolo, e quella marocchina è una delle migliori del Maghreb.

ALGERIA

Nonostante la sua posizione nel cuore del Mediterraneo, la passata tradizione turistica dovuta alla gran de attrattiva esercitata soprattutto dall’ambiente sahariano, l’Algeria non ha una mentalità turistica nella conservazione e gestione delle strutture alberghiere che de notano, al di fuori di poche città, grandi carenze dovute a trascuratezza e ad una non puntuale manutenzione. 

Nel Sud sahariano i percorsi si snodano in prevalenza su piste con tratti in fuoripista, le strade asfaltate che collegano le oasi del Grand Erg Occidentale possono essere in vase da cumuli di sabbia portata dal vento che possono comportare ritardi sui normali tempi di percorrenza. 
A causa dell’elevata affluenza di visitatori il pernottamento nel rifugio dell’Assekrem (circuito dell’Hoggar) non può essere garantito. Anche a Tamanrasset e Djanet la ricettività alberghiera è ancora insufficiente ri spetto all’affluenza di turisti. 
Gli orari dei voli della compagnia Air Algerie sono soggetti a variazioni. Tuttavia al momento della stampa del presente catalogo le coincidenze dei voli provenienti dall’Italia con i voli interni sono alquanto disagevoli poiché richiedono parecchie ore di attesa in aeroporto ad Algeri. In caso invece di pernottamento ad Algeri i pasti saranno liberi.

MAURITANIA

Per il viaggiatore alla ricerca di ambienti intatti, la Mauritania conserva il fascino, ormai sempre più raro, dei luoghi che non hanno ancora subito le grandi trasformazioni del nostro tempo. Teniamo presente che la maggior parte degli insediamenti toccati dagli itinerari sorgono isolati, in una dimensione completamente estranea ai nostri ritmi e alle nostre abitudini, in un’atmosfera che ha talvolta qualcosa di surreale. La pista di sabbia è la regina di questo appartato mondo sahariano dove i tratti di strada asfaltata e scorrevole sono molto limitati. I percorsi in genere non si prestano alla velocità, frequenti gli insabbiamenti, molta la polvere. Per quanto riguarda le sistemazioni, al di fuori della capitale non ci sono alternative, bisogna accontentarsi di quello che c’è, e cioè piccoli “auberges” in stile sahariano che offrono il minimo. Per ogni altra informazio ne vale quanto indicato nella parte introduttiva generale sui Paesi del Sahara e del Sahel.

SENEGAL

Il Senegal più conosciuto è quello dei villaggi vacanza e degli hotel lungo la costa. La maggior parte dei visitatori acquista soggiorni mare nelle nuove strutture alberghiere lungo le spiagge atlantiche, ma se si ha la curiosità di andare al di là di queste realtà costruite per il turismo balneare si potrà scoprire l’Africa con le sue tradizioni, il suo folclore, le sue atmosfere, assaporare l’incontro con la gente, cogliere gli scorci della vita quotidiana nei villaggi. Nelle zone costiere gli alberghi assicurano servizi equivalenti a quelli europei ed i collegamenti sono rappresentati generalmente da strade asfaltate. Addentrandoci nell’interno le strutture diventano più semplici e modeste e possono presentare le problematiche già illustrate nella parte introduttiva generale sui Paesi del Sahara e del Sahel.

CAMEROUN

Il Cameroun sembra fatto apposta per il viaggiatore incontentabile di vedere e conoscere. Qui ci sono duecento popoli diversi, ognuno con lingua, tradizioni e costumi differenti, la cui cultura è sopravvissuta a secoli di migrazioni, invasioni, colonizzazioni. Ci sono montagne bizzarre, dense foreste, pianure polverose, spiagge tropicali bordate di palme e mangrovie. La rete viaria è costituita in buona parte da strade non asfaltate, polverose e con numerose buche, che durante eventuali precipitazioni diventano fangose, di difficile percorribilità e possono comportare trasferimenti anche molto disagevoli. Il parco macchine del Paese è costituito da mezzi di trasporto non di ultima generazione, sprovvisti di aria condizionata, soggetti spesso a forature di pneumatici o a guasti an che in considerazione delle condizioni delle strade che si trovano a percorrere e che le sottopongono ad una rapida usura. Le strutture alberghiere, fatta eccezione per le città principali (Yaoundé, Douala e la località di Kribi), sono in generale scadenti. La manutenzione è molto scarsa o inesistente, l’efficienza un concetto sconosciuto, i servizi poco puntuali. Gli “hotel campement”, a gestione statale, sono costituiti da bungalow con erogazione di corrente elettrica soltanto in determinate ore della giornata. In assenza di strutture alcuni pernottamenti sono previsti al campo, in tende tipo igloo. 

Può capitare che alcuni voli vengano cancellati a causa della “foschia” provocata dal vento del Sahel, l’Harmattan, che soffia in prevalenza nei mesi invernali. L’operatività dei voli pertanto può essere soggetta a cambiamenti frequenti, talvolta senza al cun preavviso, in relazione alle condizioni meteorologiche. L’ordine delle visite o il programma stesso potrebbero subire variazioni in corso di viaggio. Il Paese d’altra parte, se siamo interessati all’etnografia, se vogliamo cogliere gli ultimi fuochi di un mondo che è destinato in breve a scomparire, ci riserva realtà tribali ancora ferme a regole medioevali.

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