Ura è villaggio tra i più interessanti del Bhutan, situato nella più elevata delle valli del Bumthang (3100 m.). Le tipiche stradine acciottolate ed una quarantina di case dalle mura ricoperte di calce e legno dipinto, addossate le une alle altre, conferiscono al villaggio un tipico sapore medievale. Le donne di Ura sono solite indossare uno scialle di pelle di pecora, che utilizzano anche come cuscino o coperta. Parteciperemo alla festa che si tiene nel villaggio, a cui partecipano numerosi gli abitanti della valle che vi accorrono indossando abiti tradizionali ed i più preziosi gioielli. Il festival inizia con danze in maschera che simboleggiano demoni e animali: oltre ai monaci, vi prendono parte laici conosciuti come Atsara (clown), abbigliati con costumi coloratissimi dai sapienti broccati, che divertono il pubblico con salti e capriole, scimmiottano i danzatori ed eseguono numeri comici.
La danza più famosa si chiama Ura Yakchoe e si ricollega al mito secondo il quale un’anziana stava seduta sull’uscio di casa quando un forestiero – probabilmente un lama – le chiese un bicchiere d’acqua. Quando la donna tornò con il bicchiere, vide che l’uomo era scomparso lasciando soltanto la sua sacca; mossa da curiosità, l’anziana signora la aprì trovando la statua che, ogni anno durante la festa, viene portata in processione. La credenza popolare vuole che la partecipazione alla festa di Ura redima dai peccati e permetta di conquistare meriti, diventando un atto di purificazione