IL TUCANO INFORMA - PAROLE IN VIAGGIO - SALI D’ARGENTO - Lo straordinario viaggio di Tina Modotti
Giovedì 26 marzo alle ore 19

SALI D’ARGENTO
Lo straordinario viaggio di Tina Modotti
Luca De Antonis
Rayuela Edizioni
I sali d’argento servivano allo sviluppo delle lastre realizzate dai professionisti che insegnarono a Tina Modotti la tecnica della fotografia. Nata a Udine nel 1896, Tina seguì con la sua famiglia le peregrinazioni del padre, in cerca di lavoro, tra Europa e America.
Quando si rese indipendente, diventando una fotografa professionista, approdò con Edward Weston nella fucina culturale e artistica del Messico rivoluzionario degli anni Venti, dove conobbe Diego Rivera, Frida Kahlo e il suo vero amore, l’esule cubano Julio Antonio Mella.
Addentratasi nell’attività politica, rimase presa in un vortice di eventi drammatici che la videro finire, esule, dapprima in Germania e poi nella Russia stalinista.
Ormai militante nell’organizzazione del Soccorso Rosso Internazionale, si trovò quindi impegnata a fianco delle milizie repubblicane nella Guerra Civile Spagnola. Benchè importanti fotografi come Gerda Taro e Robert Capa la esortassero a riprendere la macchina fotografica per realizzare reportages di denuncia sociale, lei preferì dedicarsi con tutte le sue forze al soccorso delle vittime della guerra civile, fino agli ultimi e più tragici istanti del conflitto. L’enorme sforzo fisico, la delusione e la disperazione per la sconfitta delle forze repubblicane a vantaggio del franchismo, del fascismo e del nazismo, la portarono ad abbandonare nuovamente l’Europa per tornare in Messico, esausta e debilitata, a concludere la sua vita nell’ombra di quel paese, mentre il mondo si preparava alla follia di una nuova guerra totale.
Una vita, quella di Tina Modotti, che è stata analizzata in varie biografie, le quali talvolta si fermano ai limiti della leggenda nella quale sembra essersi avviata. Talvolta li oltrepassano, per rappresentare una figura estrema ed estremista, la cui dedizione ad una causa politica ne condizionava completamente l’esistenza, trasformandola in una sorta di suora laica oppure all’opposto, in una spia che perseguiva fini occulti.
L’autore ha scelto di narrare la sua storia nella dimensione del romanzo, proprio con l’intento di restituirle – su questo terreno - quell’umanità che la storiografia, tanto quella imparziale che quella di parte, ha spesso alterato o negato.
Questa è, innanzitutto, la storia di una donna.
Con videoproiezione e commento musicale dal vivo.