I PROSSIMI EVENTI E MOSTRE AL MAO

47 Ronin Manga
Dal 1° Aprile al 29 Maggio 2016
50 tavole originali a matita e altrettante definitive a colori realizzate in tecnica digitale, sono il manga che reinterpreta visivamente uno degli avvenimenti storici più conosciuti del Giappone, narrato anche nell’opera teatrale giapponese più nota di tutti i tempi, il Kanadehon Chushingura.
La storia racconta i fatti realmente accaduti tra il 1701 e il 1703, quando 47 ronin vogliono vendicare il loro padrone costretto a commettere seppuku.
La mostra mette in risalto tutti i protagonisti che hanno preso parte alla vicenda, i 47 ronin assieme agli altri personaggi fondamentali del testo teatrale del Bunraku e del Kabuki.
La ricerca stilistica alla base del progetto si fonda sull’impatto visivo e narrativo del Teatro Bunraku. Il disegnatore, Emanuele Tenderini, ha quindi studiato uno stile di disegno rivolto a interpretare i personaggi del fumetto come delle vere e proprie marionette, in uno stile grafico “piatto” che si avvicina molto alle antiche stampe ukiyo-e di Utagawa Kuniyoshi, rielaborate attraverso l’uso degli strumenti informatici.
A completamento saranno esposte le prime 10 tavole a fumetti realizzate ed un libro artistico in grande formato, stampato in unica copia e rilegato con la tipica rilegatura giapponese che racchiude tutto il materiale esposto oltre ad alcune pagine della sceneggiatura e dello storyboard.
La mostra 47 Ronin Manga è un progetto a fumetti ideato e scritto dallo sceneggiatore Fabrizio Capigatti e illustrato dal disegnatore Emanuele Tenderini, realizzato grazie alla collaborazione con i professori e gli studenti del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia e supportato dall’International Manga Museum di Kyoto. La mostra è una co-organizzazione Fondazione Italia Giappone e VeneziaComix.
Alla mostra si affianca un calendario di incontri e workshop per adulti e bambini.
L'INGRESSO ALLA MOSTRA 47 Ronin Manga è compreso nel biglietto del Museo.
Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte.
PHULKARI. Storie in-tessute dai villaggi del Punjab
Dal 14 Aprile 2016 a 15 Maggio 2016
Il Museo d’Arte Orientale di Torino presenta per la prima volta al pubblico torinese una mostra dedicata a un affascinante forma di arte/artigianato del Punjab.
PHULKARI. Storie in-tessute dai villaggi del Punjab è un’esposizione a cura di Guido Accornero e Aldo Lazzarino. appresenta la scelta nelle politiche culturali del MAO di affiancare al percorso museale permanente dedicato all’arte antica “alta”, di elevatissimo valore estetico e storico, delle finestre che permettano al pubblico di conoscere e apprezzare diversi aspetti della enorme ricchezza e varietà culturale dello sterminato continente asiatico.
La cultura popolare in Asia ha prodotto tesori artistici che, come le grandi opere d’arte, ci permettono un godimento estetico e ci forniscono un piccolo strumento se non di comprensione (troppo ricche e complesse sono queste culture per arrivare a conoscerle con una semplice mostra) sicuramente di empatia nei confronti di mondi così lontani e diversi. I phulkari possono superare la dimensione di modesti elementi della vita domestica per diventare l’espressione di talento, creatività, abilità manuale e prestigio sociale.
I phulkari sono ampi scialli di cotone finemente ricamati a mano dalle donne del Punjab e dell’Haryana, due stati dell’area nord-occidentale della Repubblica Indiana. Tradizionalmente la manifattura degli scialli era parte delle attività quotidiane delle donne e veniva eseguita esclusivamente all’interno dell’ambito familiare. I phulkari più preziosi, finemente lavorati e con motivi elaborati, erano parte essenziale del corredo di una giovane sposa e la loro preparazione richiedeva anni di lavorazione. Gli scialli da cerimonia erano poi indossati dalle donne in occasione di particolari celebrazioni pubbliche e momenti rituali domestici, per poi avvolgere il corpo della defunta nel momento della morte. Il phulkari è quindi molto più di un capo di abbigliamento di raffinata qualità estetica perché presenta un alto valore dal punto di vista antropologico e sociale.
Gli scialli sono composti da due o tre pezze di tela di cotone tinta a mano in diverse tonalità di colore, per lo più rosso – simbolo di sensualità, prosperità e fertilità - ma anche blu, marrone o nero. Il ricamo è eseguito con fili di seta non ritorti utilizzando diversi tipi di punto, tra cui il punto raso, il punto filza, il punto rammendo. Questa produzione artigianale si è praticamente interrotta nei primi decenni del secolo scorso.
La traduzione del termine phulkari, “lavoro floreale”, rimanda alla ricchezza e alla vivacità dei motivi che decorano il tessuto di cotone. Lo stile del ricamo varia a seconda dei distretti e delle comunità, mentre i disegni si ispirano alla creatività dell’esecutrice. I fili di seta dai toni accesi intessono disegni ispirati alla cultura popolare - come stilizzazioni di piante e animali, gioielli, scene di vita quotidiana - o semplici motivi geometrici combinati secondo una raffinata sensibilità estetica.
Il catalogo della mostra è acquistabile presso la biglietteria e l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza all'UGI, Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini.
In occasione della mostra PHULKARI. Storie in-tessute dai villaggi del Punjab il MAO e lo Spazio ZeroSei propongono due attività per bambini e famiglie.
L'ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del Museo.
Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte.