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è tempo di vacanze, è tempo di sognare i grandi spazi oltre i confini del quotidiano, è tempo di stupirsi di fronte alle meraviglie della natura, alle secolari tradizioni e alle millenarie opere dell'uomo. Un turismo intelligente sensibilizza e rende più rispettosi verso la bellezza del mondo. Nella geografia del mondo alla scoperta della natura e dell’uomo è lo slogan che da sempre vi accompagna con Il Tucano.
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Bolivia e Cile
Lassù, dove pare di toccare il firmamento
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Il Salar de Uyuni in Bolivia è un immenso lago di sale solidificato su un altopiano di 4000 metri di altitudine che, con la sua superficie di oltre 135 km di lunghezza per 180 km di larghezza, costituisce il più grande deserto di sale della terra. Dominato dalla mole del vulcano Thunupa, la cui altezza supera i 5000 metri, al centro ospita un isolotto roccioso, chiamato Lomo Pescado, punteggiato da grandi cactus.
Avevo sentito parlare del Salar molti anni addietro da un amico, esperto viaggiatore, il geologo Giorgio Martinotti che collaborava con l’Agip per le prospezioni finalizzate alla ricerca di giacimenti di petrolio e aveva avuto occasione di viaggiare nella regione del Sud Lipez.
Mi parlò di ambienti naturali di straordinaria bellezza, altipiani, laghi salati, lagune dai fantastici colori, dove la luce e il vento erano padroni assoluti.
Mi raccontò storie incredibili, tra cui quella del suo autista e guida Rafael Villegas - che in seguito divenne mio stretto collaboratore – il quale a volte era costretto ad accendere il fuoco sotto la Toyota che a 20 gradi sottozero il mattino aveva difficoltà a mettersi in moto.
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Mi raccontò anche di quando, a seguito di un inaspettato nubifragio e un brusco innalzamento della temperatura, sul Salar de Uyuni il sale iniziò a sciogliersi e la vettura a sprofondare sino ai mozzi. Solo l’abilità di Rafael permise di togliere la macchina dalla poltiglia di sale che la bloccava.
In quei tempi i viaggi al Salar de Uyuni, alla Laguna Colorada - che ospita una colonia endemica di fenicotteri di James - al Salar Coypasa, alla Laguna Edyonda erano una vera impresa!
Il territorio era pressoché privo di strutture ricettive, ma io ero determinato a organizzare un viaggio al Salar. Ero venuto a conoscenza di una società che demoliva aerei in disuso e sapevo anche delle speciali attrezzature di cui erano dotati alcuni di essi, soprattutto gli aerei che volavano sulle rotte polari. E proprio da uno di questi acquistai parte dell'equipaggiamento in dotazione da utilizzarsi nel caso di un atterraggio forzato: tende gonfiabili, caldissimi sacchi a pelo, stufette a cherosene, lampade d'emergenza, radio da campo e altre attrezzature. Tutto questo materiale lo inviai a La Paz affidandolo in custodia a Rafael Villegas.
In questo modo potei sopperire alla carenza di strutture, allestendo ove necessario dei campi mobili, permettendomi di organizzare straordinari viaggi dalla Bolivia al Cile.
Uno dei più interessanti iniziava a La Paz e terminava a Santiago del Cile: oltre 4000 km sulla direttrice nord-sud, tra vulcani e lagune, sino all’altopiano del Tatio e al deserto di Atacama, visitando lungo il percorso il villaggio di Chiu-Chiu, con una delle più antiche chiese del Cile, e il cimitero indiano con le mummie risalenti a oltre mille anni fa. Inoltre Chuquicamata, la più grande miniera del mondo di rame a cielo aperto.
Questo viaggio, che richiedeva non meno di 25 giorni, oggi è, salvo casi eccezionali, improponibile perché il mondo va di fretta e non vi è più molta disponibilità di tempo.
Per contro in questi ultimi anni, sugli altipiani andini di Bolivia, Argentina e Cile, sono stati costruiti resort e rifugi che consentono di effettuare il viaggio con un discreto comfort. In Cile, in alcune località si può contare su lodge di grande atmosfera in spettacolari ambienti naturali.
Grazie anche a una migliore percorribilità delle strade e a veicoli di ultima generazione, itinerari di 17/19 giorni consentono oggi di effettuare magnifiche traversate dal Perù alla Bolivia, dal Nord Argentina al Cile, scoprendo terre belle e selvagge dove gli orizzonti sono immensi, i deserti d'alta quota sfiorano il cielo e i colori sono tavolozze impazzite.
Willy Fassio
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ARGENTINA, CILE
E BOLIVIA
SOTTO I CIELI ANDINI
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BOLIVIA E CILE
DESERTI DI SALE,
VULCANI E LAGUNE
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DAL PERÙ ALLA BOLIVIA
LUNGO LA CORDIGLIERA
DEL SOLE
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BOLIVIA
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Per approfondimenti sugli altopiani andini di Argentina, Bolivia e Cile,
leggi gli articoli pubblicati sul “Giornale del Viaggiatore”:
Diario di viaggio per immagini: Nord Argentina, Bolivia e Cile di Nicola Cannone - Giornale del Viaggiatore numero 1, pagina 46
Argentina, spettacolare Nord Ovest di Andrea Semplici - Giornale del Viaggiatore numero 3, pagina 16
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